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Cuccuma Week al Gran Caffè La Caffettiera di Napoli: due serate tra storia e letteratura

mDue serate alla riscoperta delle tradizioni napoletane e della letteratura, tutto con tema centrale la cuccuma e il caffè. Al Gran Caffè La Caffettiera di piazza dei Martiri a Napoli prosegue l’evento Cuccuma Week. Mercoledì e giovedì è toccata ai giornalisti Tommaso Esposito e Santa Di Salvo deliziare il pubblico con due chiacchierate dedicate alla storia della cuccuma e alla letteratura “invasa” dalla bevanda borghese per eccellenza.

“Fornacella, molinello, Cuccuma di rame, caffettiera e tazzine – racconta Esposito – sono stati gli strumenti essenziali per la diffusione del caffè e della sua tradizione a Napoli e dintorni. I libri storici sono pieni di citazioni. Per capire se era un buon caffè, il frutto ancora verde andava annusato, soffiato in un pugno e riannusato a crudo, prima di tostarlo, rimiscelarlo e cuocerlo, per fargli raggiungere il grado di colore preferito: castagno, pulce o carmelitano. A quel punto, andava macinato. I grani, così, erano pronti per essere versati nella cuccuma piena di 12 tazze d’acqua, bolliti a dovere. Tolto dal fuoco, andava aggiunta un’altra tazza di acqua fredda, prima di metterlo nella caffettiera per riscaldarlo”. Tutto questo avveniva prima dell’invenzione della macchinetta napoletana, nel 1839, ad opera di Antonino Mariani.

Il caffè, però, era anche il luogo di ritrovo per letterati, scrittori e artisti. Il Europa, il più famoso è certamente il Cafè Procope di Parigi, ma non si può certamente dimenticare il Lloyd’s Coffee House di Londra, dove poi è nata la nota compagnia assicurativa. “Il caffè era considerato il vino dell’Islam – spiega Santa Di Salvo – prima di diventare essere introdotto in Europa come medicina per diventare, poi, la bevanda borghese per eccellenza. Considero antropologico il rapporto tra caffè e letteratura. Giornalisti e scrittori sono stati forse i più grandi frequentatori dei caffè. La bevanda è arrivata in Italia a Venezia, ma poi la capitale del caffè è diventata inevitabilmente Napoli. La letteratura italiana e internazionale è piena di citazioni di caffè, ma credo che la tradizione del “sospeso”, tutta napoletana, sia qualcosa di eccezionale”.

Stasera alle ore 18, sarà in scena al Gran Caffè La Caffettiera di Napoli l’attore Massimo Andrei  con il suo monologo “Cogito Ergo Sud”.

http://www.grancaffelacaffettiera.com/

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