Quali sono le previsioni per le coltivazioni di Grano Nostrum 2025 dei Campi Caputo?
La risposta è emersa dalla tavola rotonda che si è svolta ieri, a Frignano, in occasione del Capodanno del Mugnaio: il 2025 sarà l’anno della consacrazione, con quantità di raccolto sempre più abbondanti e, cosa fondamentale, con un grano dagli standard qualitativi estremamente elevati.
Un risultato brillante ottenuto da Mulino Caputo, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e grazie agli studi del prof. Mauro Mori, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee, con i quali si punta al raggiungimento di un duplice obiettivo: la tutela della salubrità delle terre coltivate e la garanzia di una produzione abbondante e di qualità.
Aria di festa, quindi ieri sera, nel Campo Caputo, in provincia di Caserta, dove si è dato il via alla trebbiatura del grano dell’annata e dove, con il Capodanno del Mugnaio, si è formalizzato il rinnovo dell’accordo di filiera.
Per Antimo Caputo, Ceo del Mulino di Napoli, quella legata alla trebbiatura è sempre una grande emozione: “Riesco già a pregustare il profumo che si diffonderà nell’aria, quando questo nuovo raccolto arriverà nei nostri stabilimenti. È un’emozione che sperimentiamo ogni anno e che, ogni anno, si rinnova e ci rende orgogliosi. Per noi questo è un autentico Capodanno: l’inizio di una nuova stagione, affrontata con la consapevolezza che, grazie all’affiancamento del Dipartimento di Agraria di Portici, che non ha mai smesso di fare ricerca, abbiamo intrapreso un percorso importante nella direzione delle coltivazioni biologiche e sempre più sostenibili. Al Sud abbiamo terreni particolarmente fertili, che ci offrono una alta gamma di qualità e ci garantiscono sapori eccezionali, che si trasferiscono, grazie ai tanti operatori, nelle pizze, nei dolci, nei pani”.
Per il prof. Mauro Mori: “La nostra ricerca, avviata da qualche anno, ha già prodotto risultati interessanti. Abbiamo analizzato diverse varietà di grano in base alla sostenibilità, alla resistenza ai cambiamenti climatici, all’ altitudine e alla tipologia di suolo e, per ciascuno, abbiamo utilizzato combinazioni di concimi organici e minerali per valutarne l’effetto sia sulla resa sia sulla qualità del raccolto. Il nostro obiettivo è salvaguardare il suolo garantendo la produttività, con la soddisfazione dei contadini, del mulino e in ultimo dei consumatori.”