full screen background image

Agriturismo Donna Carmela – Catania

Donna Carmela - Agriturismo A cura di Vincenzo D’Antonio

La definizione di isola, neanche scomodiamo dizionari ed enciclopedie, ma andiamo a memoria e buon senso, è: terra circondata dalle acque.

Ne consegue che la Sicilia è un’isola. Certamente.

Nella parte orientale della Sicilia, vi è ampio, bello e selvaggio territorio montuoso. Siamo in territorio etneo. La montagna (al femminile perchè è “madre”), ovvero l’Etna, e poi altri monti più bassi, e poi in lontananza i Nebrodi, e poi le valli. E’ un’isola nell’isola per come ha paesaggio difforme dal resto della Sicilia. Qui i ritmi di vita sono pacati e l’inquietudine della montagna ha sedimentato un approccio alla vita intriso di saggezza. Efesto è sempre nel cuore del cratere del vulcano. Si sa che è lì, ma si ignora cosa stia facendo e, ancor più, si ignorano le sue intenzioni su cosa altro farà.

La generosa montagna vezzeggia e coccola tutto. Ad essa intorno, su falde alte e su valli scoscese, l’ulivo e la vite. Oli poderosi e vini di grande interesse. Noccioleti ovunque. Ed anche il pistacchio.

Il cauto ed affascinante processo gnoseologico dell’Etna principia in quel di Carruba, frazioncina di Riposto. Riposto è definito il porto dell’Etna.

La sistemazione è di quelle che più confortevole non si può;  memorabile la cena.

La struttura è un’antica dimora siciliana di fine ottocento: Donnacarmela. Diciotto camere ed un ristorante, La Cucina di Donnacarmela, che vale il viaggio.

Ne è anima la signora Carmela che dolcemente vigila e teneramente si prodiga affinchè all’ospite nulla manchi.

Si è circondati da immenso vivaio di piante mediterranee. Vivaio che merita non frettolosa visita.

Il ristorante è aperto anche per clienti gourmet esterni all’albergo.

In cucina lo chef Andrea Macca, poco più che trentenne, allievo di Ciccio Sultano. La cena principia con un benvenuto consistente in tartare di dentice, acqua di anguria, anguria, polvere di caffè e Martini dry. Sorta di occhiolino dello chef come a dire “stasera ci divertiamo”.

Si prosegue con deliziosa scarpetta di triglia al forno in suo fumetto, aromatizzata al timo, polvere d’olive nere ed emulsione di olio extravergine di oliva.

Sontuoso il primo: spaghetti fatti a mano alla salsa moresca con bottarga, mandorle, pangrattato saltato con pomodoro e salsa citrica di erbette selvatiche.

Si conclude con un interessante, originale gelato al torrone con Ragusano Dop, olio d’oliva e croccante di pane.

La doviziosa cena è meditatamente innaffiata dai vini della famiglia Faro, che oltre alla dimora ed al vivaio possiede e cura anche azienda vitivinicola con i vigneti quasi tutti ad alberello posti, manco a dirlo, alle falde dell’Etna: a Castiglione di Sicilia, sul versante nord. Vitigno nerello mascalese. Ne sortiscono, nell’ambito della DOC Etna, vini di grande pregio.

Molto interessante il Pietradolce Archineri: un 15° che esprime carezzevolmente la possenza del suolo vulcanico.

L’abbinata vitigno Nerello Mascalese terreno lavico è abbinata vincente.

A breve distanza, poco meno di 50 km, sopra Randazzo, si trova altra interessante realtà vitivinicola etnea: l’azienda Destro, in attività da appena dieci anni.

Ne è anima, da laboriosa prole coadiuvato, Antonino Destro. Vini non ruffiani, ma neanche superbi ed altezzosi. Si lasciano bere  e nel calice par che dicano: “piacere nostro darti gioia”.

70mila bottiglie, gran parte delle quali valicano i domestici confini.

Merita menzione un vino augusto: Sciaraké 2008, un Etna Rosso DOC.

Imperdibile per quanto buono e per quanto rivelatore di cosa sia la qualità della vita quotidiana in questo territorio etneo, è pranzo da Cave-Ox a Solicchiata, frazione di Castiglione di Sicilia. Trattasi propriamente di osteria. Ci si incanta nel perlustrare la doviziosa cantina. Si sceglie il vino e le portate, squisite, divengono gustono corollario ai calici.

Il patron è Sandro Dibella, amante del buon vino, non solo quello che si fa dai vigneti intorno Castiglione di Sicilia, bensì quello che si fa in tutto il mondo. Sandro è persona di grande competenza, alla quale unisce passione genuina per il suo mestiere e spiccato talento nello scoprire chicche enogastronomiche e nel saperle garbatamente proprorre in sala alla sua variegata clientela.

Restiamo sempre nel comune di Castiglione di Sicilia, ma dalla frazioncina Solicchiata ci dirigiamo alla frazione Passopisciaro. Qui ha sede altra gran bella realtà vitivinicola etnea: la Cantina Valenti, del patron Giovanni.

Vigneti, come qui usuale, ad altitudine tra i 700 ed i mille metri.

Nella pregevole sala degustazione il patron Giovanni Valenti ci guida in degustazione che si rivela memorabile. Attingiamo a freschi ricordi e a meditati appunti e portiamo alla cronaca l’Enrico IV Etna Bianco DOC, ottenuto esclusivamente da uva carricante. Ha gradevolissimi profumi con intrigante nuance di menta. Si vira al rosso (bello il suo colore rubino) con Puritani Etna Rosso DOC da sole uve nerello mascalese. Invecchia 18 mesi in botti di rovere. E’ di grande struttura, piacevoli al naso le note di tabacco.

Altro grande rosso, omaggio in etichetta al suo conterraneo Bellini, il Norma Etna Rosso DOC. Qui il nerello mascalese accoglie in quantità minima, appena il 2%, il nerello cappuccio. Invecchiamento di 8 mesi in botti di rovere, ha il grande pregio della spigliatezza e di una beva facile e gagliarda.

Ma l’Etna, si sa, non è soltanto vigneto.

Si va a Bronte, nota per triste e cruenta pagina del nostro Risorgimento.

Bronte è famosa per il suo pistacchio, qui non a torto, per quanto sta fungendo da motore dell’economia locale, denominato “l’oro verde di Bronte”. Il Pistacchio Verde di Bronte DOP  Il Pistacchio Verde di Bronte DOP è il frutto in guscio, sgusciato o pelato di piante della specie Pistacia vera, nella cultivar Napoletana, altresì detta Bianca o Nostrale.

Il Pistacchio Verde di Bronte DOP è elemento principe della pasticceria siciliana. È utilizzato tradizionalmente dai pasticceri come ingrediente per gelati, paste, creme e liquori.

Trasformatore di eccellenza, qui a Bronte, l’azienda Pistì.

Azienda non piccola, giovane, come giovani sono i due affiatati soci Nino e Vincenzo e come giovane (24 anni) è l’età media delle maestranze; ben strutturata, con percorso didattico in galleria, è azienda che mantiene, ne fa proprio spiccato vantaggio distintivo, l’attenzione elevatissima alla qualità del prodotto ed alla successiva qualità del processo di trasformazione.

Da provare la pasticceria. Imperdibili, vere gemme, i Tronchetti di Croccante al Pistacchio Verde di Bronte DOP.

Ma le falde dell’Etna si vestono anche di noccioleti e la pasticceria Alhambra, a Linguaglossa, è luogo di elezione per degustazione di specialità dolciarie a base di nocciole.

La pasticceria Alhambra, famosa non soltanto in Sicilia, festeggia quest’anno le nozze di diamante. Fu fondata nel 1939 dalla famiglia Barone. Eccellente la lavorazione meticolosamente ed esclusivamente artigianale di materie prime pressochè esclusivamente siciliane.

Il viaggio su questo versante della montagna, oramai anche noi chiamiamo così l’Etna, volge al termine.

Bisogna lasciare la montagna perchè così è: si torna a casa.

Ma se è vero, perchè purtroppo è vero che bisogna andare via dall’Etna, mai più l’Etna andrà via da noi.

CONTATTI

Donna Carmela – Agriturismo
Contrada Grotte, 5
Carruba di Riposto (CT)

Tel. +39 095 809383
Fax +39 095 800643

E-mail info@donnacarmela.com

Ristorante
Tel. +39 348 5952412
E-mail ristorante@donnacarmela.com



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *